31 ottobre 2011

Lucca '011


Lucca stanca. 
Quest'anno più degli altri. E non fisicamente, tutto considerato: sabato, sveglia alle 5, viaggio in macchina, parcheggio (gratuito, 'checcazzo) a venti minuti di cammino, colazione, poche file, accredito, saluta quello/saluta quell'altro, presentati a quello/lascia il biglietto a quell'altro, chiacchiera col Ciampi. Poi in giro con quelli di Mammaiuto, e io so che non riusciremo mai a fare una riunione sensata (vedi foto), mostre (carucce, bella e spietata quella di Fior), pranzo con Andrea Settimo, Self Area (qualche acquisto da Delebile e Katlang), birre, caffè, di nuovo a cazzeggiare. Io, Mane e presidente Daveti penalmente perseguibili: ad attaccare stickers Mammaiuto in giro per la città. Altro drink in un baretto ganzo, poi altri dossier di GATTI e MONKEYS in giro. Il sole cala, e via di apericena (se riuso ancora questo termine GAMBIZZATEMI, n.d.a), chiacchiere alcoliche e infinite, Trinchero ubriaco con un prosecco, Daveti, Tommy e Mane ipnotizzati da Inter-Juve. Poi, sul tardi, decido e riparto: ho fatto quasi tutto, evito la solita Piazza dell'Anfiteatro e mi sciroppo altre due ore di autostrada. Casa, è già domenica.
E a questo punto sono stanco, sì, ma fino ad un certo punto.
Lucca stanca, ma più ad un livello mentale. E i coslpayer, quei cazzo di cosplayers.

Mi dispiace solo di non aver visto la Manu, Frank e Ravazzani, di non essermi presentato ad un altro paio di persone e comprato due o tre volumi interessanti.

Edizione 2011 di Lucca Comics: la sensazione, da addetto ai lavori ma assolutamente da esterno, che ho avuto io è "strascicata, e non per questo mal organizzata". Il solito, insomma.
Tempo bello, quindi immaginatevi gente (e cosplayer maledetti) a profusione, non voglio sapere cos'era ieri quel posto. Un bagno di sangue.

Nuove prospettive e nuove idee, come al solito. Ogni fiera mi sballotta, mi inclina, mi tiene per terra. Ottimo.
Al prossimo anno, e meno male.


P.S.
Il volume "Dal Risorgimento alla Resistenza" è ancora in stampa, e la mostra a San Romano non era malaccio, ammettiamolo. Tavole prese e messe lì, ma nella sala del Gran Guinigi, quindi visibilità ottima.

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